Romana classe 1969, si racconta così nel suo sito ufficiale:
“Un giorno ho scritto un libro e cominciato un viaggio. Ho conosciuto bambini, ragazzi, genitori, insegnanti con cui crescere insieme e fare nuove esperienze. Ho provato a catturare i loro sogni. Sulle ali di una farfalla. Da allora voliamo insieme.
Ho pensato spesso di essere fuori luogo e fuori tempo. Però sono nata sotto il segno del leone e vengo da una famiglia di operai, gente che non si è mai tirata indietro di fronte alle fatiche. E io sono come loro. Non riesco a stare in finestra a guardare. Nessuno di noi, oggi, dovrebbe permetterselo. Scrivere è il mio FARE. Vivo in un difficile quartiere di periferia, ho iniziato collaborando con la biblioteca, la libreria e le altre realtà territoriali per promuovere iniziative culturali e creare un circolo virtuoso di buone energie, grazie alle quali ci si possa sostenere a vicenda.
Scrivo per costruire ponti: incoraggiando m’incoraggio. Come tutte le donne vivo una vita multitasche in cui molti ruoli s’intersecano. Scrivo alle cinque del mattino, quando la casa è ancora nel silenzio. SCRIVO A FATICA perché come ben sapeva Virginia Woolf una donna fatica a trovarsi “una stanza tutta per sé”. Ma quando riesco a costruirla, quella stanza, le pareti sono azzurre e il cielo è tempestato di farfalle: mi ricordano che il mal di mondo mi schiaccia a terra, mentre io invece voglio volare.”